Un percorso brillante di Antonio Sarnari
Ritengo fondamentale, nell’arte, l’approccio curioso, genuino, infantile e spontaneo, per chi osserva ma soprattutto per chi crea.
È nell’astrazione dai preconcetti razionalistici, che si apre una nuova gamma di sensazioni ed espressioni, una luce che scopre i colori nelle cose di tutti i giorni, un vento che spazza le polveri pigre del tempo, per lucidare le materie e lasciar brillare i cristalli.
Iozzia si rivolge agli astri, con la genuina umiltà di uno spettatore ma con il desiderio di riuscire a racchiudere in un circolo di biro o poterli fermare sotto la punta del pennello.
È la fulgida aspirazione del ricercatore, quella che brilla nelle sue opere, l’audacia di chi vuole entrare in relazione, non dominare ma dialogare, con i mondi che si trova attorno.
Grave il segno e pesante il colore pallido, tanto quanto l’astrazione gravitazionale che tiene l’autore al suolo; un approccio semplice al ridisegno di una dimensione umana del cielo.
Un percorso brillante, che sottolinea come la più semplice ricostruzione, “realistica”, possa aiutare a svezzare i linguaggi dal concettualismo, dal citazionismo, dall’autoreferenza.
Forse un audace immolarsi alle possibili disquisizioni sofistiche o più probabilmente, un semplice romantico volo pindarico contemporaneo, quello che serve per muovere da un certo immobilismo autoreferenziale d’oggi.
Antonio Sarnari – Curatore d’arte